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Ultimo caffè a Casablanca

  • di Rabii El Gamrani
  • 21 set 2015
  • Tempo di lettura: 4 min

Il fatto che i marocchini passino molto tempo della loro giornata nei Cafés non è dovuto solo al vizio dell’ozio. I Cafés sono “un espace vital”, la sopravvivenza economica e psicologica di molti marocchini è garantita proprio da questi spazi.

Oltre al piacere di sorseggiare lentamente il tè alla menta, “le special”, il “nosnos o un “café cassé”. Stare in gruppo, disquisire sulla vita e le sue trame, vivere fuori e appropriarsi dello spazio, oltre a tutto ciò, i Cafés hanno una funzione sociale, economica e “terapeutica” di primo ordine.

Intanto i Cafés non conoscono crisi, non si è mai sentito parlare di un Café che ha chiuso i battenti, anzi si aprono sempre di più e danno lavoro direttamente o indirettamente a molte persone. E’ un’attività molto redditizia.

Sull’ Avenue Mohamed Bouziane, il mio quartiere, in un raggio di 500 metri posso scegliere (li ho contati) fra 63 Cafés, gli uni attaccati agli altri, su ambedue i lati della strada insegne luminose invitano ad accomodarsi e le persone non se lo fanno ripetere due volte.

Hai voglia a dire che i Cafés sono i luoghi dove ” les chomeurs” possono nascondersi, non è vero niente. Disoccupati e occupati li frequentano.I disoccupati hanno le loro attenuanti perciò si sentono forse meno in imbarazzo di passarci lunghi ore, ma anche gli occupati riescono sempre, e con altrettanto poco imbarazzo, a strappare al loro orario di lavoro il tempo per un caffè o due. Nei Cafés si concludono affari, si vende e si compra, per molti fungono proprio da ufficio, il luogo ideale per le pubblic relations, un punto di riferimento toponomastico, un luogo di incontro fra affaristi, immobiliaristi, liberi professionisti, gente onesta e delinquenti. Un’umanità molto vociante dove si vive e si crea vita, perciò i Cafés, soprattutto quelli degli ultimi dieci anni, hanno a disposizione spazi enormi: oltre ad occupare il suolo pubblico con le terrazze, spesso hanno una sala interna, il sottosuolo e un piano rialzato. Nelle decorazioni e nell’arredo c’è una chiara inclinazione per il “Barocco”. I proprietari tendono a ostentare un lusso in cui l’artigianato marocchino si mischia al design moderno, il risultato però, non è sempre un’ opera d’arte. I Cafés sono diventati molto connecting, ormai quasi tutti offrono ai loro avventori, una connessione internet gratuita, e gli smanettoni di Iphone, Ipade e smartphone non mancano. In Marocco come in tutti i paesi musulmani solo il matrimonio dà legittimità al rapporto uomo-donna. Ma chiaramente esistono milioni di coppie non sposate, che per via delle imposizioni sociali e religiose sono costretti a vivere l’intimità del loro rapporto fuori dalle pareti di una casa o di una stanza, non si porta il ragazzo o la ragazza in casa, non ci possono essere le presentazioni ai genitori. Perciò i Cafés sono vitali, offrono un riparo alle coppie, un luogo dove si può chiacchierare in santa pace, rubare, quando gli sguardi si distraggono, un bacio o una carezza. I Cafés salvano la psiche dei marocchini, tamponano l’assenza del concetto dello “spazio privato” nelle case e nella società e offrono uno sfogo anche se minimo alla loro sessualità. Poco distante da “La Gare Routiere Ouled Ziane” a Casablanca, c’è un Café che occupa un intero palazzo, 5 piani con due enormi terrazze, una nel giardino e l’altra all’ultimo piano, si chiama “La Romantique” e ha una sua fama fra le coppie clandestine. Ci sono Café storici a Casablanca: La Chope, Les Archers, Le Billerive, La Comedie, Café France, Café Mezquita, Espace Haouzia aperto 24/24, ci sono Café per gli studenti (Parque de la Ligue Arabe), Café per gli artisti (La Comedie) e per gli scrittori (Café Casablanca). Molti autori come M.Zafzaf, Y.Fadel, A.Bouzfour *, cineasti come A.Laktaa, M.Derkaoui o N.Lakhmari hanno evocato i Cafés di Casablanca nelle loro opere.Negli ultimi dieci anni sono nati anche i Cafés per il Narghilè, chiamto in Marocco come in Egitto Shisha. Fumare il narghilè non è un’usanza marocchina, è stata importata negli ultimi anni dall’oriente arabo sotto l’influenza del bombardamento mediatico che arriva da lì. Di fatto il suo consumo, anche se tollerato, rimane illegale, ogni tanto la polizia irrompe in questi Café e sequestra fumatori e fumato. La stampa nazionale riserva molto spazio ai loro scandali, additati da tutti per essersi trasformati in luoghi di depravazione e delinquenza. Il calcio sostiene i Cafés. A causa delle delusioni sportive che da decenni i Leoni dell’Atlas, la squadra nazionale, portano in casa, i marocchini si ritrovano a seguire assiduamente e con un accanimento spaventoso, tutti i campionati del mondo: dalla Liga Spagnola alla Serie A Italiana e dalla Premier League Inglese alla Bundesliga Tedesca. Ci sono i Cafés dei Rajaouis e i Cafés dei Widady, i Cafés dei tifosi del Barça e i Cafés dei tifosi del Real, muniti tutti di megaschermo. Ci sono i Cafés del popolo e i Cafés dell’élite, ma ci sono anche Cafés dove popolo e élite si incrociano : come Café di Trevi nella ultramoderna Marocco Mall sulla corniche di Ain Diab, Café La Mezquita a Al Habous e i Cafés dei Twin Center in boulevard Zerktouni. Grazie ai Café ci si sente un po’ in Italia, molti immigrati marocchini dopo anni di lavoro nel Bel Paese sono tornati a casa e hanno aperto dei Café, sbizzarrendosi nel dargli i nomi, ce ne sono di tutti i tipi a cominciare dai nomi delle piccole città come Siena, Ravenna, e Foggia, alle metropoli di Milano, Roma e Torino, per passare ai monumenti della Fontana di Trevi e del Colosseo e ai personaggi storici come Garibaldi o Verdi. A volte mi sembra che il paese più italiano dopo l’Italia sia proprio il Marocco.Bisogna dichiarare i Cafés di Casablanca patrimonio dell’umanità e non aprirne più altri, ne abbiamo per i prossimi dieci anni. Che si apra un cinema, una libreria o una fabbrica. “Khoya, un café special s’il te plait!” Da “Espace Café Genova d’oro”, Casablanca. _________________________________________________ Vocabolario per un caffé a Casablanca: Nosnos: somiglia al cappuccino, viene servito in tazza o in bicchiere. Special: Caffé macchiato, zuccherato e con molta schiuma, viene servito in bicchiere. Café cassé: Caffé macchiato con poca schiuma. Khoya: letteralmente “fratello”, è il nome con cui si chiama spesso il cameriere. Raja e Widad sono due squadre di calcio rivali a Casablanca. * Casablanca, oeuvre ouverte, 2012, Editions Le Fennec.


 
 
 

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